30 maggio 2006

metro di giudizio

Tifosi che sbagliano i calcoli
di Paolo Ziliani
29/5/2006

Che peccato non poter parlare dello scandalo della Cupola del Pallone senza che il tifo entri a minare la discussione. La cosa più frustrante – oggi che il calcio è davanti ad una svolta epocale – è che di tutto questo si parli non tra persone che condividono un senso etico comune e si sentono offese se questo senso etico viene calpestato (da chi, non dovrebbe avere importanza), ma tra persone che conoscono invece un unico senso di appartenenza, l’appartenenza ad una tifoseria. E così, il comportamento del tal dirigente viene considerato grave non tanto in base ad un meditato giudizio morale, ma perchè a compierlo è stato l’altro, l’avversario, il nemico. Triste, vero? Detto questo, ai tifosi della giu***tus che stanno esultando per il coinvolgimento sempre più pronunciato del Milan nello scandalo-intercettazioni – leggi lo strano contatto Paparesta-Galliani, i colloqui Galliani-Meani, le telefonate che Meani fa o riceve da Bergamo, Mazzei, Puglisi e via dicendo –, ai tifosi della giu***tus che già si abbracciano come a un gol di Del Piero sarebbe il caso di dire: calma e gesso, forse c’è una cosa che vi sfugge. La cosa che sfugge a molti – e soprattutto a chi si fa accecare dal tifo – è che la sola cosa che conterà, alla fine, sarà il METRO DI GIUDIZIO dei giudici. La sola cosa che conterà sarà capire se i giudici che sanzioneranno Moggi e Giraudo, Galliani e Meani, Della Valle e Lotito - e quindi la giu***tus, il Milan, la Fiorentina, la Lazio e via dicendo -, decideranno di usare la mano pesante oppure no. Perché la verità è questa: essendo evidente a tutti che la gamma delle colpe non è uguale per tutti e che la società più inguaiata (eufemismo), senza possibilità di paragoni è la giu***tus, la sola speranza del club bianconero è che i giudici decidano di non calcare la mano: a cominciare dagli altri, naturalmente. Se così non fosse, e se la Disciplinare e poi la Caf decidessero – facciamo un esempio - di mandare in B Lazio, Reggina e Fiorentina e di retrocedere il Milan al 5° posto estromettendolo dalla Champions League e privandolo del diritto di vedersi assegnare gli ultimi 2 titoli - che andrebbero meritatamente all’Inter -; se i giudici sportivi decidessero di usare la mano pesante con Lazio, Reggina, Fiorentina e Milan la domanda è: quale potrebbe essere la sanzione più congrua e adeguata per un club – la giu***tus - che ha addirittura architettato negli anni, nella persona dei suoi due massimi dirigenti Moggi e Giraudo, un sistema che i giudici della Procura di Napoli non hanno esitato a definire mafioso e di cui esistono decine e decine di prove grazie alle intercettazioni e ai rilievi sul successivo svolgersi dei fatti? Se la Fiorentina merita di andare in B per avere chiesto – dopo mille danneggiamenti – la protezione della Cupola nel finale di campionato ed essersi così salvata, in modo illecito, a spese di Brescia e Bologna, che punizione può mai spettare alla giu***tus? La quale giu***tus – sarà il caso di ricordarlo – aveva organizzato una Cupola mafiosa al più alto livello, con la connivenza di Federazione (il vicepresidente Mazzini), dirigenti arbitrali (i designatori Bergamo e Pairetto e il presidente dell’Aia, Lanese) e arbitri (un nome per tutti: De Santis), facendo scempio della regolarità dei campionati nei modi più inverecondi, addirittura andando a decimare – con 8 giorni di anticipo – le avversarie del turno successivo con l’uso scientifico di cartellini gialli e rossi che portavano i giocatori alla squalifica (25 squalificati pro-gi*ve nel 2004-05; e ammesso che a qualcuno possa interessare, 24 squalificati pro-gi*ve anche nel campionato da poco concluso, quello griffato-Mattei…); senza parlare delle cene di Moggi e Giraudo a casa-Pairetto, delle designazioni dettate da Moggi ai due designatori, del quarto uomo teleguidato via-telefono da Paolo Bergamo (è successo nientemeno che nella vergognosa Roma-giu***tus 1-2, arbitro Racalbuto, quarto uomo Gabriele), del plotone di arbitri e guardalinee al servizio permanente effettivo della Cupola (9 gli arbitri e 11 i guardalinee rinviati a giudizio finora), eccetera eccetera? Insomma, quel che molti non hanno realizzato è che l’indubbio aggravarsi della posizione del Milan – dopo la pubblicazione delle intercettazioni riguardanti Meani e Galliani – è un duro colpo non tanto per il Milan, quanto per la giu***tus. Perché se il Milan meriterà una punizione severa per il goffo affannarsi di Meani e Galliani dopo la rapina dei 3 punti di Siena-Milan 2-1 (per chi l’avesse dimenticato, la Cupola designa il guardalinee Baglioni, gli affida la missione di danneggiare il Milan e colpisce nel segno: gol regolarissimo annullato a Shevchenko sull’1-0 per il Milan, la gi*ve che raggiunge il Milan in classifica e alla fine – sono i giudici a raccontarlo – gli affiliati alla Cupola che si fanno i complimenti a vicenda per la riuscita della missione); se il Milan meriterà una punizione severa per tutto questo, non osiamo immaginare quale sarà, un altr’anno, il campionato in cui la giu***tus verrà mandata a giocare. Quando si dice la legge del contrappasso.

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